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Ochlerotatus (Ochlerotatus) caspius Pallas, 1771

Specie paleartica, diffusa lungo le coste europee e mediterranee molto comune in Italia. È particolarmente frequente nelle pianure costiere adriatiche, in Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna ed è considerata la specie più importante nel delta del Po. Densità elevate si hanno nel Piemonte orientale nelle zone delle risaie.

In Italia questa specie ha mostrato, negli ultimi anni, una notevole tendenza ad aumentare di numero e di areale. In ambito urbano ci sono occasionali esplosioni per questa specie, in particolare nelle grandi aree verdi, che possono essere attivate a seguito di precipitazioni di maggiore intensità in primavera ed estate.

Mostra un elevato grado di antropofilia e le sue infestazioni possono essere fonte di disturbo, in particolare lungo le pianure costiere e nelle valli fluviali, dove può essere predominante tra le zanzare che attaccano uomini e animali.

La specie è tipica dei suoli ad allagamento temporaneo di zone naturali o agricole, nei quali le uova durevoli possono subire uno o più cicli di sommersione-asciutta come le risaie. Da questi ambienti possono avere origine massicce infestazioni ed è tra le specie di zanzara che può creare i maggiori disagi.

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Generalmente questa specie morde soprattutto all'aperto, ma in presenza di alta densità è stata osservata anche all'interno di abitazioni. Le attività degli adulti cessano di solito all'inizio dell'autunno. Gli stadi alati sono molto longevi (possono sopravvivere per tutta la stagione estiva) e sono buoni volatori. Le femmine di questa specie possono spostarsi per più di 20 chilometri dai luoghi di sviluppo larvale.
Le femmine adulte possono pungere sia durante il giorno, che durante la notte, con un picco di attività nelle ore più fresche del giorno e al crepuscolo. Questa specie ha anche mostrato il più alto grado di preferenza per il sangue di cavallo ed è la specie più attratta dai cavalli.
Tipicamente crepuscolare, con un secondo picco meno pronunciato nelle prime ore del mattino, nelle giornate nuvolose e nei luoghi ombrosi può essere attiva anche durante le ore diurne. Nelle zone urbane l’attività risente della luminosità artificiale e risulta quindi prolungata.
Specie che può compiere vari cicli riproduttivi ogni anno, con schiusa delle prime uova, deposte l’anno precedente, nella tarda primavera. In contrasto con la maggior parte delle specie, che depongono le uova in acqua, O. caspius le colloca invece su terreni, sia asciutti che bagnati, soggetti a sommersione.
L’acqua può essere a vari gradi di salinità fino a 86 g/l di cloruro di sodio. In aree naturali sono focolai larvali ambienti salmastri come i dossi, le barene, i salicornieti, fragmiteti, praterie allagabili, depressioni nelle aree boscate. In area agricola habitat elettivi sono le risaie, le scoline e i capofossi sottoposti a variazione del livello idrico.
Le uova possono aspettare, dormienti, per molti mesi prima della schiusa che è indotta solo da una successiva immersione causata dall'accumulo di acqua piovana a terra o acqua derivante dalle inondazioni di fiumi, torrenti, canali o irrigazioni.
Lo sviluppo larvale può durare circa due settimane durante la primavera più fresca, ma può anche esaurirsi in 4-5 giorni durante i mesi più caldi. Questa specie può sviluppare la prima generazione larvale dell’anno in anticipo (fine aprile, primi di maggio) rispetto ad altre specie chiave.