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Mus musculus Schwarz & Schwarz, 1943

Il Topo domestico presenta diverse sottospecie, di cui in Italia è presente M. m. domesticus (Wilson & Reeder 2005). Si tratta sempre di una specie introdotta in tempi storici, quindi alloctona per il nostro Paese.

Specie di origine asiatica, probabilmente della Mesopotamia, giunta nel bacino del Mediterraneo diversi millenni orsono, grazie al trasporto passivo operato dall'uomo. La specie è distribuita in tutta Italia, comprese le isole minori.

Diffusa capillarmente negli insediamenti umani, nelle aree industriali e nelle zone coltivate, a causa della spiccata sinantropia, il Topo domestico trova condizioni favorevoli negli ambienti urbani e suburbani, nonché negli ecosistemi rurali di zone pianeggianti e collinari litoranee.

Queste caratteristiche lo rendono una specie altamente infestante, la cui presenza negli insediamenti urbani e industriali è causa di danni economici rilevanti e richiede attività di controllo.
Il mantello è dotato di una folta peluria di colore marroncino, che sfuma in tonalità più chiare sulla pancia.

Lungo fino a 20 centimetri dalla punta del naso, la testa è allungata e presenta degli occhietti neri con palpebre. Essendo abituato a gironzolare nelle ore notturne, non ha capacità visive molto sviluppate. Questo disagio è compensato dalle spiccate capacità uditive, in quanto essi possono udire anche frequenze elevate, oltre la soglia degli ultrasuoni.
Si riproduce molto velocemente. Una femmina è capace di fare fino a otto cucciolate all’anno, dando vita a circa sei cuccioli alla volta. La gestazione dura 21 giorni, e i cuccioli appena nati sono ciechi e quasi completamente privi di peluria.
è molto più piccolo dei ratti, arrivando a una lunghezza di 6-12 cm, più la coda che può arrivare a circa 10 cm. Il peso può andare dai 12 ai 50 g. Un individuo può vivere tra i 2 e 3 anni.
In natura il topo domestico ha prevalentemente abitudini notturne, ma quando è in cattività lo vediamo nutrirsi sia di giorno che di notte. È estremamente rapido nei movimenti (arriva a 12km/h) considerando che il raggio d'azione di ogni individuo non supera i 10 metri alle volte sembrano quasi invisibili, seppure i maschi abbiano la tendenza all’esplorazione di nuovi territori.
Vive in gruppi con una forte struttura gerarchica ed è difficile trovare, a causa dell’aggressività dei maschi, un gruppo con più di un maschio dominante. Questa aggressività viene influenzata dagli alti livelli di testosterone presente proprio nei maschi e non è raro che giovani maschi siano allontanati dal gruppo. Il topo domestico marca il territorio con la propria urina, essendo una specie molto abitudinaria per quanto riguarda i tracciati percorsi che memorizza meticolosamente.
Il Mus musculus è territoriale e coloniale anche se la territorialità è più marcata allo stato selvatico. I maschi dominanti creano le loro proprie colonie all’interno del territorio, composte da numerose femmine con i loro piccoli. Sono rare le lotte interne alla colonia, se aggrediti dall’esterno si difendono in gruppo lottando tutti insieme contro gli intrusi.
Anche le femmine, specialmente per difendere i loro piccoli topolini, manifestano a volte ostilità nei confronti degli altri soggetti ma possono anche manifestarsi forme di collaborazione tra di esse, sia per la costruzione del nido che per l’allattamento nel caso di parti sincroni.
Praticamente onnivoro, quando semi e fibre vegetali sono scarsi non esita a rivolgersi a rosicchiare legno, mobili e altri oggetti e materiali che trova nelle nostre case (carta, tessuti, lana, materassi, fili elettrici, plastiche) oltre ovviamente agli appetibili resti dell’alimentazione umana.