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Culiseta (Theobaldia) annulata Schrank, 1776

Specie paleartica relativamente grande, diffusa in Europa ed osservata in Anatolia e Nord Africa, molto comune in Italia. Nel Lazio è segnalata presso il lago di Sabaudia e in varie altre località del parco del Circeo e della pianura Pontina, al Bosco di Palo, a Ostia e nell’area urbana romana.

Specie dotata di ampia valenza ecologica, si adatta ai biotopi più diversi. Le femmine di questa specie aggressiva, ad attività prevalentemente notturna, sono prevalentemente ornitofile, ma possono nutrirsi anche su esseri umani e animali domestici. Le forme alate sono spesso riscontrate all’interno dei ricoveri animali e nelle abitazioni

Larve e adulti possono superare l’inverno dopo un breve periodo di diapausa e le femmine possono deporre uova e produrre una generazione anche durante i più freddi mesi dell’inverno.
Le larve sono note per essere presenti quasi tutto l'anno, anche se la forma svernante è notoriamente quella adulta.

Per la deposizione delle larve mostra una certa preferenza per le raccolte d’acqua, anche leggermente saline, in ambienti in buone condizioni naturali con presenza di materiale organico, come le cenosi palustri, le zone umide forestali e le pozze estive dei torrenti appenninici, ma è segnalata anche in contenitori piccole dimensioni come quelli che si trovano in ambiente domestico.

Le specie appartenenti a questo genere depongono le uova esclusivamente sulla superficie dell’acqua riunite in tipiche formazioni dette “zattere” o “barchette” contenenti 100-200 elementi che galleggiano grazie a raccolte d’aria tra i singoli elementi. Possono essere contrastate con pesci e insetti predatori (ditiscidi, libellule).